Il festival letterario Forse alla Luna, organizzato dall’Agenzia Creativa Altrove e dalla Libreria Emmepi di Macomer, fa tappa ad Ales con una delle tre anteprime che riportano in Sardegna lo scrittore Lorenzo Iervolino per la presentazione della sua ultima fatica letteraria, Dražen Petrović. Il primo uomo sulla luna, appena uscita per 66thand2nd e dedicata al cestista jugoslavo morto giovanissimo in un incidente stradale.
Con questo lavoro l’autore romano, già ospite della Associazione culturale Casa natale Antonio Gramsci nel 2022 (Gianni Rodari. Vita, utopie e militanza di un maestro ribelle, Redstar Press) e nel 2018 (Know your rights. Storie di sport militante) completa la sua trilogia politico-sportiva per 66thand2nd iniziata con Un giorno triste così felice, biografia del calciatore brasiliano Socrates, e proseguita con Trentacinque secondi ancora, sulla vicenda dei due velocisti afroamericani Tommie Smith e John Carlos.
Il libro. Mentre i fuochi innescati dall’odio etnico e religioso cominciano a divampare, la nazionale di basket della Repubblica socialista federale di Jugoslavia rappresenta l’ultimo baluardo del sogno di «Fratellanza e Unità», anche in virtù della sua pallacanestro straripante e gioiosa, espressione massima di un talento tramandato di generazione in generazione. Di quell’estro cestistico collettivo Dražen Petrović è stato l’interprete assoluto per dedizione, ossessione e bellezza. Capace come nessun altro di esaltare una dote innata – essere il migliore, con una palla a spicchi tra le mani – attraverso un culto del lavoro folle e furioso, per il quale rinuncerà a tutto, tranne che alla sfida con sé stesso. E che gli consentirà di diventare il primo giocatore europeo a illuminare le arene Nba, cambiando per sempre la percezione del basket americano nei confronti di quello del Vecchio Continente. Dopo aver raccontato l’epica della Democrazia corinthiana e dei pugni guantati di nero a Città del Messico ’68, Lorenzo Iervolino completa il suo «discorso sullo sport e la politica come un corpo unico» ripercorrendo le orme lasciate dal Mozart dei canestri sulle strade delle città che lo hanno visto crescere, e interpellando la memoria di chi gli è stato accanto e lo ha, sopra ogni altra cosa, amato. Alla ricerca del segreto di un giovane uomo che ha sempre anteposto il gesto atletico alla parola, assurto più o meno volontariamente a eroe nazionale e strappato alla vita subito dopo aver compiuto i primi, leggiadri passi sulla tanto desiderata Luna.
L’appuntamento è per venerdì 7 luglio alle 19.00 presso la Casa natale di Antonio Gramsci ad Ales. A dialogare con l’autore ci sarà Marco Medda. L’iniziativa di Ales è organizzata con il contributo della RAS – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – e con il patrocinio del Comune di Ales.
La locandina