“Musiche e voci indisciplinate. In ascolto delle controculture mediterranee” è il titolo della seconda edizione dell’iniziativa organizzata dall’Associazione culturale Casa Natale Antonio Gramsci per l’Archivio partecipato delle sottoculture popolari. Due appuntamenti ad Ales: sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre, dalle ore 17:00.
Le due serate saranno aperte dalle letture di Giacomo Casti tratte dai Quaderni del Carcere di Antonio Gramsci e dall’Avanti.
Le tavole rotonde offriranno un’occasione di confronto e dialogo attorno a diverse pratiche artistiche, non solo musicali, che possano dire il dissenso, soprattutto in un tempo e in uno spazio in cui sembra ancora difficile farlo. Si potrebbe così parlare di artivismo come quel processo di trasfigurare le istanze politiche e contro-egemoniche in un’arte indisciplinata, che sia attraverso la musica, le parole e le voci registrate e trasmesse.
La prima serata dal titolo Resistenti. Generazioni (t)rap dalla Sardegna al Marocco riunisce Tommaso Sarti, Andrea Milia, Riccardo Anedda e Nicolò Angius e si pone come obiettivo di pensare con la musica e con chi la fa, esplorando la genealogia del movimento hip hop in Sardegna e le nuove pratiche di resistenza nella scena trap italiana. Ritracciando la strada delle migrazioni mediterranee e delle contaminazioni linguistiche, si discuterà del ruolo rinnovato della musica come strumento di dissenso politico, di rielaborazione del margine e di decostruzione della violenza.
Infatti, il lavoro di ricerca presentato da Tommaso Sarti (a distanza) si pone in continuità con quanto esposto dal collega Fabio Bertoni nell’edizione precedente sul panico morale e i diavoli popolari, mettendo in risalto come una generazione di giovani stia costruendo, al di là della criminalizzazione e degli essenzialismi, nuove identità e pratiche di resistenza attraverso la musica trap.  Allo stesso modo, Andrea Milia racconterà non solo della sua ricerca storica sulla cultura hip hop nel Sulcis fino all’inizio degli anni 2000, ma anche della sua esperienza personale nella scena underground con il nome di Drasti Kush. Così come faranno Riccardo Anedda, in arte Futta, rapper di Sassari, che racconterà dei temi e delle istanze che hanno ispirato il suo EP “Sassari Odia” (2023); e Nicolò Angius, in arte Angus Bit, produttore e finger drummer di Cagliari, che presenterà il lavoro di registrazione e rielaborazione del paesaggio sonoro sardo nel suo album “Aria” (2023). Futta e Angus Bit si esibiranno in chiusura della prima serata.
La seconda serata dal titolo Disobbedienti. Pratiche radio intorno al Mediterraneo con Alessandra Marchi, Alessia Masini e Giulia Crisci ruota attorno al ruolo della radio come strumento poco esplorato per la diffusione della discografia antagonista dell’Italia degli anni ’60-’70 e come nuovo spazio di presa di parola da parte di artisti e artiste attorno al Mediterraneo. La ricerca che la storica Alessia Masini presenterà (a distanza) e la sua esperienza personale per Radio Vanloon (Bologna) ci faranno entrare nel vivo della discografia antagonista italiana. La ricerca di campo di Giulia Crisci tra l’Algeria e la Sicilia con uno sguardo anche sulla Palestina e il Libano porterà ad esplorare il concetto di disobbedienza epistemica, restituendo le voci e le storie di artiste e artisti che scelgono la radio come strumento per prendere la parola, ma anche come pratica di ascolto. In dialogo con loro ci sarà la ricercatrice Alessandra Marchi (GramsciLab – Centro di studi interdipartimentale dell’Università di Cagliari) che restituirà infine l’esperienza radiofonica della scrittrice femminista Fausta Cialente in Egitto. La seconda serata si concluderà con il DJ set di Alè Luya.
Dall’ascolto di voci subalterne e di pratiche artistiche nate dalla cultura hip hop o sotto forma di documentario sonoro, continueremo a riflettere insieme sulla rilevanza del fare archivio e su quanto la registrazione e la trasmissione di fonti orali possano dare corpo a un archivio partecipato delle sottoculture popolari.
I due incontri saranno coordinati da Sara Federico, di cui è anche la direzione scientifica dell’evento. La manifestazione è organizzata in collaborazione con l’Associazione musicale Dalton e la Biblioteca comunale Peppinetto Boy, con il contributo della Regione Sardegna – Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – e il patrocinio del Comune di Ales

Note biografiche
Sara Federico
è dottoranda in Lingua e Traduzione Francese al dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari. Nella sua tesi presenta un’analisi sociolinguistica e discorsiva del rap di Marsiglia e più in generale delle pratiche artistiche nel Mediterraneo, con un approccio di genere e decoloniale. Ha condotto una ricerca etnografica sulle rapper marsigliesi e sulla rete femminista nella quale sono (o meno) iscritte. Gli altri interessi di ricerca vertono sui discorsi d’odio e sulla traduzione letteraria dal francese all’italiano. Ha tradotto per Mesogea Edizioni Culture Mediterranee il giallo di Gilles Del Pappas, Massalia Dreams e in collaborazione con Caterina Pastura, il saggio di Driss Ksikes Sentieri dell’indisciplina. È attivista transfemminista e LGBTQI+, militando in diverse associazioni in Sardegna, a Malta e a Napoli.
Nicolò Angius aka Angus Bit (1991, Terralba) è un produttore, finger drummer e turntablist sardo che unisce elettronica sperimentale, lofi hip hop e downtempo in un suono distintivo. La sua musica si sviluppa attorno a campioni sonori di ogni tipo, tratti da vinili, musicassette, vecchie registrazioni, interviste, paesaggi sonori, strumenti musicali, musica di tradizione orale sarda e world music. Nei suoi live, utilizza campionatori, mixer e giradischi per dar vita a set analogici in cui ogni esecuzione prende forma in tempo reale. Inizia a suonare da adolescente e, dal 2018, distribuisce in modo indipendente i suoi lavori autoprodotti. Ha collaborato con diverse realtà culturali e artistiche in progetti musicali, teatrali audiovisivi. Ha pubblicato con Mezzanotte Network, Lofi.Hiphop.it e Talk About Records. Il suo ultimo album, ARIA, è stato pubblicato il 10 novembre 2023. Attualmente è al lavoro sul suo nuovo album per l’etichetta corsa Cors.Bros.Prod.
Classe 1989, Futta, all’anagrafe Riccardo Anedda,  è un rapper attivo nella scena Hip Hop sarda dai primi anni 2000. Membro fondatore della crew sardo-corsa Isulana Familia propone un rap bilingue in sassarese e italiano dal forte immaginario politico, sociale ma anche introspettivo. Militante di base dei movimenti a difesa della Sardegna si definisce un attivista Hip Hop e vede nel suo rap uno strumento di lotta. Con all’ attivo 2 album ufficiali e 2 EP ha portato in giro la voce e il grido di lotta del popolo sardo durante decine di concerti fra Sardegna, Corsica, Italia e Germania.
Andrea Milia ha conseguito nel 2022 il titolo di dottore magistrale con lode in Storia e Società all’Università degli Studi di Cagliari. Da sempre attivo in campo musicale nella scena locale sulcitana, ha come interesse di ricerca il rapporto tra la storia culturale e i popular music studies, con un focus sulla sottocultura hip-hop. Ha svolto un lavoro di tesi magistrale sulla diffusione della cultura hip-hop nel Sulcis Iglesiente tra gli anni Ottanta e i primi Duemila, attraverso l’utilizzo di testimonianze orali, fanzine, manifesti e materiale discografico. La sua attività non si concentra solo sulla ricerca storica ma anche sulla produzione di album di musica hip-hop e punk hardcore. Milita come MC e beatmaker dal 2011 al 2016 nel collettivo hip-hop Percezione Ignota, provenienti da Fluminimaggiore e, in seguito, collabora con PNT, giovane beatmaker e dj di Buggerru, con il quale incide due album, the LP (2017) e Sfitto (2023). Nell’ambito delle produzioni punk hardcore, invece, fonda con il batterista Al Hussaein il duo punk-hc Rotten Finger, in cui è cantante e chitarrista, producendo due EP e un album”.
Tommaso Sarti: Dottorando in Scienze Sociali presso il dipartimento FISPPA dell’Università di Padova con un progetto sulle auto-rappresentazioni dei giovani musulmani in Italia e il loro rapporto con le culture di strada e la musica (t)rap. Ha svolto un periodo di ricerca presso l’Osservatorio di Antropologia del Conflitto Urbano (OACU) all’Università di Barcellona (UB).
Collaboratore di “MUN Magazine” e autore di numerosi contributi su musica (t)rap e repressione, radicalizzazione islamista e rivolte carcerarie per le riviste “Studi sulla Questione Criminale” e “Antigone”. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna con una tesi sul conflitto carcerario e la radicalizzazione islamista, un ambito di competenza da cui prende avvio la Ricerca Dottorale, che, attraverso una prospettiva critica, mira a disabilitare il discorso sulla radicalizzazione islamista e le rappresentazioni dei giovani musulmani come nuovi “Folk Devils”.
Alessia Masini è un insegnante e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia, Politica e Istituzioni all’Università di Macerata. Studia la popular culture e il rapporto tra giovani e politica in età contemporanea. Ha collaborato con Rai Storia al programma “Passato e Presente” ed è coautrice del programma radiofonico di storia e musica “Vanloon” in onda su Radio Città Fujiko di Bologna. È autrice del volume «Siamo nati da soli». Punk, rock e politica in Italia e in Gran Bretagna (1977-1984), pubblicato da Pacini editore nel 2019.
Giulia Crisci è ricercatrice e curatrice d’arte di base a Palermo, attualmente dottoranda presso la Iuav Università degli Studi di Venezia. Il suo lavoro si colloca nello spazio di intersezione tra arte, attivismo e pedagogia radicale. È interessata a sperimentare forme di conoscenza e apprendimento reciproco, attraverso la radio e l’ascolto. Sta co-curando Radio Commons _A Sonic Archipelago, una piattaforma per interventi artistici e sonori e Limone Lunare, un archivio di fonti orali sui movimenti e le lotte in Sicilia.
Alessandra Marchi è ricercatrice a tempo determinato presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Cagliari. Ha conseguito il dottorato in Antropologia sociale presso l’EHESS di Parigi. È membro del Centro interdipartimentale di studi internazionali gramsciani – GramsciLab, presso UNICA. I suoi interessi di studio includono il sufismo e le conversioni all’islam in epoca contemporanea, i movimenti di contestazione politica e la ricezione del pensiero gramsciano in Nordafrica.
Giacomo Casti è nato, vive e lavora in Sardegna. Si occupa di letteratura, teatro (regista e autore con Antas Teatro), cinema (attore, film con G. Cabiddu, E. Pitzianti, T. Mannoni) e musica (Memoria del Mare/Mappe del Nuovo Mondo). Da anni tiene laboratori di scrittura per ragazzi e adulti. È  socio fondatore e uno dei direttori artistici dell’Associazione Chourmo, che organizza a Cagliari il Marina Cafè Noir-Festival di letterature applicate. Da molti anni si occupa della realizzazione di spettacoli e reading musicali su testi propri e di vari autori. Ha all’attivo diverse pubblicazioni tra cui Sardi, italiani? Europei. Tredici conversazioni sulla Sardegna e le sue identità e Nino e la Balena uscite per Milieu.

La locandina